Il progetto consiste nella ristrutturazione di una villa degli anni Cinquanta, affacciata sul mare e immersa in un parco.
La grande casa esistente era nata come casa-albergo divisa in mini-alloggi, e con le parti comuni che stranamente erano orientate verso l’interno del giardino e non verso la vista sul mare.
I successivi interventi parziali di ristrutturazione, pur trasformandola in una grande villa unitaria, non erano intervenuti sulle facciate esterne, per cui le parti a giorno non avevano una vista adeguata verso la luce e la vista sul golfo di Portofino.
I nuovi proprietari chiedevano quindi un adeguamento che recuperasse il rapporto con il mare e con il giardino.
Una nuova dimensione più fluida e continua tra interno ed esterno e la riconquista della luce del mare sono stati alla base del progetto di rinnovo. Proprio la luce diventa il tema su cui si articolano gli spazi.
Da una parte una vetrata che sostituisce completamente tutta la facciata sud e in parte la est fa penetrare lo spazio esterno, senza soluzione di continuità (si tratta di una vetrata continua senza montanti metallici, e la stessa
pavimentazione interna continua all’esterno senza salti di quota, creando un effetto di grande omogeneità tra spazio interno ed esterno); dall’altra, il trattamento dell’illuminazione interna riprende il tema della luce naturale: non esistono infatti apparecchi di illuminazione a vista, ma tutta la luce artificiale arriva da grandi aperture nel soffitto.
L’atmosfera mediterranea viene cercata e trovata attraverso l’uso della luce, del colore e della trasparenza tra interno ed esterno. In pianta, l’organizzazione degli spazi converge attraverso i corridoi verso l’ampio soggiorno e la vista sul mare.
Elemento di mediazione tra spazi notte/giorno è la scala circolare che costituisce il nuovo ingresso: una volta varcata la soglia dal portico del piano terra, da cui ancora non si percepisce la vista del mare, percorrere la scala costituisce una salita verso la luce, portando a scoprire improvvisamente, sbarcando nel soggiorno, la sua presenza.
Una parte del programma di ristrutturazione della villa padronale consisteva nel recupero di un piccolo volume esistente nel giardino, sopra la scogliera fronte mare.
Il nuovo volume è costituito da un parallelepipedo in pietra locale con le caratteristiche dei muretti a secco liguri.
Questo parallelepipedo si apre sulle due facciate lunghe in direzione perpendicolare al mare, e al giardino interno con due ampie vetrate che per mettono una sensazione di immersione quasi totale nella natura, anche
rimanendo nello spazio interno.
Il pavimento in legno prosegue senza soluzione di continuità in un pavimento esterno di uguale materiale e sullo stesso livello, enfatizzando l’osmosi totale fra i due spazi.
Sopra la copertura impermeabilizzata del parallelepipedo, una copertura in legno e una in vetro, poggianti su strutture metalliche, svolgono una funzione di protezione dalla luce solare e sono l’elemento piano di supporto ai pannelli solari per il mantenimento della temperatura di esercizio dell’acqua della piscina.
Al tempo stesso, costituiscono l’elemento esteticamente caratterizzante del progetto.